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Dopo il pasticcio creato da AT&T e la fuga di indirizzi email di 114 mila clienti iPad, l'FBI ha deciso di aprire un'indagine sulle cause che hanno permesso agli hacker di sfruttare la falla sul sito ufficiale.

Giovedì scorso, un gruppo di hackers francesi Goatse Security ha scoperto un bug nel sito Internet dell'operatore telefonico americano AT&T. Attraverso uno script era possibile recuperare le informazioni di tutti i clienti, possessori di un iPad. Con questo metodo, i pirati informatici avrebbero recuperato dati sensibili di oltre 114 mila utenti. Dopo il polverone mediatico sollevato in questi giorni, l'FBI ha deciso di approfondire ed indagare sulla vicenda.

Il portavoce dell'FBI, Lindsay Godwin, dichiara apertamente che "le intrusioni informatiche conducono a dei potenziali cyber danni". Anche se questa indagine non riguarda direttamente Apple, essa ha lo scopo di fare luce sulla ragione per la quale gli indirizzi email siano rimasti vittime di questo bug. Alla lente dell'Antitrust, la falla permetteva (attraverso uno script) di recuperare un indirizzo email associato ad un identificativo unico appartenente a ogni iPad (ICC-ID).

L'operatore AT&T si è scusato ed ha garantito che comunicherà agli utenti quali indirizzi email siano stati intercettati. Apple, invece, non ha commentato la vicenda.