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Termina così la vicenda dello spionaggio russo che riporta alla mente il periodo della Guerra Fredda tra USA e Russia. Lo scorso 10 luglio sono state rimpatriate le dieci spie russe arrestate da parte dell’FBI e tra queste anche la giovane Anya Kuschenko. In particolare, nell’aeroporto di Vienna è avvenuto il più importante scambio di spie dalla fine degli anni 80’. I dieci agenti russi che hanno ammesso la loro colpa dinanzi ai giudici americani sono tornati a Mosca mentre quattro russi già condannati per spionaggio a favore degli Usa sono stati scarcerati e spediti in Occidente.

Questi ultimi sono Alexander Zaporozhsky, l'ex colonnello dell'intelligence che aiutò la Cia a smascherare numerosi agenti russi tra cui le super-spie Aldrich Ames e Robert Hanssen; Igor Sutyagin, l'analista militare che contribuì a svelare l'identità di altri infiltrati russi; Alexander Sypachev e Sergei Skripal, due ex colonnelli che hanno collaborato con la Cia fornendo importanti indicazioni. Nel complesso tutti e quattro erano stati condannati per aver fornito informazioni riservate su armamenti e strutture strategiche all'America.

Per quanto concerne l’arresto degli agenti russi avvenuto il 27 giugno, la Casa Bianca ha dichiarato che era stata informata della rete di spie alcune settimane prima della loro cattura. Questo è quanto citato dal New York Times e dal Washington Post, che riportano fonti anonime dell’Amministrazione Obama. Ricordiamo però che è riuscita a fuggire l'undicesima spia e pertanto la caccia è ancora aperta. Si tratta di Christopher Robert Metsos, scomparso a Cipro, dopo essere uscito su cauzione. Intanto, mentre i servizi esterni russi interrogano i dieci agenti rientrati sabato scorso, l'Fbi avrebbe fermato un'altra presunta spia. Il nome non è stato ancora rivelato e non è ancora chiaro se quest’ultima faccia parte dello stesso cerchio di agenti arrestati a fine giugno.

In seguito allo scambio di spie, il jet russo è atterrato nella notte all’aeroporto Domodedovo di Mosca, dove due autobus hanno trasferito le spie, tra cui Anya Kuschenko alla quale è stata tolta la cittadinanza britannica, in una località sconosciuta. Il charter americano ha fatto invece scalo nella base militare britannica di Brize Norton, nell’Oxfordshire, dove è stato fatto scendere almeno uno dei quattro agenti, Igor Sutyagin, trasferito in una cittadina vicina Londra. L’aereo è poi ripartito per l’aeroporto di Dulles.

Il famoso scambio è stato organizzato dal capo della Cia, Leon Panetta, recatosi prima a Mosca per offrire all’omologo dell’intelligence russa Mikhail Fradkov, la soluzione a questa vicenda che rischiava di danneggiare i progressi fatti nei rapporti bilaterali fra Mosca e Washington influenzando così la partnership intrapresa. Il tutto è avvenuto in diretta televisiva. A tal proposito, ciascuna delle dieci spie prima di essere rimpatriata ha firmato un documento di rinuncia definitiva delle proprietà e dei conti correnti negli Usa affinché non possano essere venduti i diritti delle loro storie sotto qualsiasi forma traendone così profitti.

Gli Stati Uniti, considerando l’epilogo di questa vicenda un gran successo, hanno spiegato che lo scambio di spie con la Russia è stato deciso per motivi di sicurezza nazionale e per ragioni umanitarie. Nello specifico, i dieci agenti russi espulsi non rappresentavano alcun interesse strategico per Washington.


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