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Nokia in difficoltà. Cresce la minaccia di Samsung & Co
Pubblicato da Gianni Rusconi in Nokia • 22/07/2010

Giorni di grande passione, gli ultimi, per Nokia. Prima le indiscrezioni, non confermate dalla società ma fautrici di un salto in avanti del titolo in Borsa, secondo cui entro fine luglio terminerà l'avventura di Olli-Pekka Kallasvuo sulla poltrona di Ceo. Poi, resi noti oggi, i risultati del secondo trimestre fiscale 2010 e per il gigante finlandese c'è da registrare una caduta del 40% degli utili netti, scesi da 380 a 227 milioni di euro, rispetto all'analogo periodo del 2009. L'utile operativo è sceso invece del 31%, a 296 milioni.


Olli-Pekka Kallasvuo

Le difficoltà di Nokia nel tenere il passo di una concorrenza sempre più agguerrita che si chiama Samsung (nel mercato globale dei cellulari) ed Apple, Rim e Google (negli smartphone) sono quindi confermate da una trimestrale che delude le aspettative degli analisti. Nelle previsioni i profitti erano infatti dati in calo del 24%, a quota 287 milioni, mentre la flessione è stata decisamente superiore.

A parziale consolazione per la società il dettaglio dei ricavi, in linea con il "consensus" e in crescita dell'1% a 10 miliardi di euro in virtù di un incremento dei volumi di vendita dell'8% (per oltre 111 milioni di terminali spediti nel complesso nei tre mesi). Ma il raffronto con i risultati record di Apple, il cui fatturato del terzo trimestre fiscale è quasi raddoppiato nei dodici mesi, è impietoso: Nokia conserva con ampio margine il dominio nei cellulari ma nell'ultimo anno i competitor hanno avuto una marcia in più. Lo dicono i dati di vendita e quelli da iscrivere a bilancio.

La regina dei cellulari continua ad avere numeri impressionanti, quanto a terminali spediti, ma non sembra avere ulteriori margini di crescita lamentando oltretutto problemi nella tenuta delle marginalità. Per arginare l'avanzata di Samsung da una parte e di iPhone, googlefonini e BlackBerry dall'altra Nokia è da tempo costretta ad abbassare i prezzi sacrificando, inevitabilmente, i profitti. E l'outlook per l'intero 2010 è in proposito abbastanza esplicito.

La società si attende una quota di mercato nei telefonini leggermente in calo rispetto al 2009 con volumi di vendite stabili in raffronto allo scorso anno e un margine operativo nell'ordine del 10/11% (in precedenza si parlava di una forbice compresa fra l'11 e il 13%). Per l'attuale Ceo il bicchiere è comunque sempre mezzo pieno, nel senso che, parole di Kallasvuo, "alla fine del secondo trimestre ci sono diverse ragioni per essere ottimisti, perché il nostro portafoglio di smartphone è in continuo rinnovamento e perché riteniamo che il Nokia N8 abbia delle qualità superiori rispetto agli altri nostri prodotti".

Una sostanziale tenuta del business nonostante la situazione di recessione generale e la forte concorrenza, il lancio di nuovi modelli di super cellulari nella seconda parte dell'anno: queste in sostanza le armi su cui punta il produttore finlandese per tornare a correre (il titolo azionario, in tre anni, si è però ridotto a un quarto del suo valore) a prescindere da chi siederà sul ponte di comando.

Parlare di crisi per un'azienda che detiene circa il 33% della domanda mondiale di cellulari e oltre il 40% di quella degli smartphone sembra in effetti fuori luogo. Ma guardando attentamente alla dinamica del mercato è evidente che Nokia stia soffrendo su vari fronti. Il prezzo medio di vendita dei suoi telefonini intelligenti, per esempio, è sceso mediamente in un anno del 21% e nel dettaglio da 181 a 143 euro alla voce smartphone e da 64 a 61 euro per i prodotti mass market.

Parimenti la società ha ceduto all'iPhone e ai terminali a piattaforma Android porzioni significative di vendite nella fascia media e medio alta del mercato. Nokia, questa l'essenza della sua strategia da un paio d'anni a questa parte, vuole a tutti i costi vendere servizi - musica, applicazioni, mappe e tutto ciò che risiede nell'OviStore – ma deve fare i conti con le esigenze funzionali degli utenti dei telefonini top class. Un'utenza a cui per l'appunto sarà rivolto la nuova famiglia N8, la prima a utilizzare la nuova versione 3^ del sistema operativo Symbian, e in futuro i prodotti basati su MeeGo, il software open source nato dalla collaborazione con Intel e frutto della fusione dei sistemi Maemo e Moblin basati su Linux.

La battaglia per Nokia è comunque tutt'altro che persa, anche solo per il fatto che il segmento dei super cellulari presenta tassi di sviluppo sempre molto importanti (+49% nel primo trimestre 2010 secondo i dati Gartner). Il problema, semmai, è che la popolarità di Symbian, nel comparto smartphone per lo meno, è da tempo in calo e le quote di mercato che Nokia ha lasciato per strada se le sono accaparrate Apple e Google. E considerando che sul treno di Android ci sono saliti con propositi molto ambiziosi le varie Samsung, Motorola, Lg e Sony Ericsson (oltre ad Acer, Dell e Lenovo) per la casa finlandese e il suo Ceo i prossimi sei mesi si annunciano ancora molto impegnativi.

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