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New York, 2 lug - Si arricchisce di nuovi particolari l'incredibile storia di spionaggio che come ai tempi della guerra fredda vede coinvolti Stati Uniti e Russia. Uno dei sospetti agenti al servizio di Mosca arrestati negli Usa ha confessato di essere ''piu' fedele al Cremlino che non al suo stesso figlio'', hanno fatto trapelare i procuratori che si occupano del caso. L'uomo operava sotto il falso nome di Juan Lazaro, ed insieme alla moglie, Vicky Pelaez, di origini peruviane, aveva effettuato diversi viaggi in Sudamerica per fornire informazioni ad agenti segreti russi.

Lazaro non ha voluto tuttavia rivelare il suo vero nome limitandosi a dire di non essere uruguaiano e la decisione sulla sua liberta' su cauzione e' stata rinviata. La moglie, la cui identita' e' stata accertata ed e' cittadina statunitense, potra' accedere agli arresti domiciliari versando una cauzione di 250 mila dollari. La donna e' una giornalista e scrive per il quotidiano in lingua spagnola La Prensa. La richiesta di liberta' su cauzione e' stata respinta anche per la bella Anna Kushchenko Chapman, la 28enne di origine russe, anche lei fra le 11 persone arrestate negli Stati Uniti. L'ex marito, Alex Chapman, di nazionalita' britannica, ha detto al quotidiano Daily Telegraph di averla conosciuta ad un party a Londra nel 2001. La coppia si e' sposata cinque mesi dopo a Mosca e il marito si e' detto niente affatto sorpreso delle accuse di spionaggio nei confronti della moglie, rivelando che il padre di Anna era un ex agente del KGB. I due avrebbero anche fatto visita a Vasily Kushchenko in Zimbabwe, dove lavorava come diplomatico. Dopo la separazione, avvenuta nel 2005, Alex dice di aver saputo che Anna si era trasferita negli Stati Uniti, nonostante avesse sempre manifestato disprezzo nei confronti degli americani.


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