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Scambio di spie tra gli Stati Uniti e la Russia. La città di Vienna ha ospitato il baratto, trasmesso dalle televisioni, che ha ricordato a tutti le vicende della Guerra Fredda.
In un clima molto più disteso e sbrigativo.

A mezzogiorno, un aereo proveniente da Est e uno da Ovest si sono affiancati per scambiarsi i prigionieri. A Vienna, dall’aereo americano della Vision Airlines sono scese 10 spie accusate di “spionaggio suburbano” e catturate 13 giorni fa dall’Fbi. Da quello russo, tre spie degne di essere chiamate tali e un presunto innocente.
Un’altra persona ha testimoniato lo scambio. Poi, gli aerei sono ripartiti.

Chi sono le spie protagoniste di questo evento?
In America, i servizi segreti hanno catturato delle spie che vivono come cittadini americani a tutti gli effetti. Se, ai tempi della Guerra Fredda, il loro compito era quello di sabotare piani e infrastrutture statunitensi, oggi si impegnano per scoprire segreti militari e industriali e per influenzare le decisioni nei centri di potere.
Queste spie, però, hanno divertito gli Usa per le loro tecniche: inchiostro simpatico, vita nei sobborghi, fascicoli sotterrati nel giardino.

Una spia in particolare, Anna Chapman, ha fatto parlare di sé per la bellezza del proprio corpo e per le confessioni sulle orge sadomaso del marito.

Gli “spioni” catturati dal governo americano non sono stati accusati di spionaggio. Non avevano mai rubato documenti segreti. Colpevoli del reato di “lavorare al servizio di un governo straniero senza essersi registrati, la pena equivalente, ovvero cinque anni di carcere, è stata convertita in deportazione. Non potranno più tornare in America.

Le spie consegnate dal Cremlino sono, invece, tre professionisti: l’ex maggiore del Kgb Gennadi Vasilenko, catturato nel 1998 a causa dei rapporti con la Cia; il colonnello dei servizi segreti russi Sergei Skripal, condannato nel 2006 a 13 anni per i suoi favori alla Gran Bretagna e l’ufficiale del Kgb Alexander Zaporozhsky, arrestato nel 2001.
La quarta persona è lo scienziato Igor Sutyagin, che da 11 anni vive in un campo lavoro ma che ha sempre proclamato la sua innocenza. Sarebbe stato proprio lui ad assistere all’incontro tra le autorità russe e quelle americane per lo scambio dei detenuti.

I governi dei due Paesi stanno tentando, tuttavia, di trovare accordi e mediazioni per iniziare un nuovo periodo di pace.
Il presidente russo Medvedev, ad esempio, vorrebbe investire nella Silicon Valley mentre Obama appoggia l’ingresso della Russia nel World Trade Organization. I due, inoltre, hanno appena firmato l’accordo “Start2” per ridurre le testate nucleari.

Venti di unione e venti di contrasti. Ci si augura che questa vicenda sia una parentesi poco rilevante.


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