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Uno smartphone touch-screen con il display rotto è un po’ come una limousine con le ruote bucate: serve a ben poco. Sarà forse per questo che negli ultimi anni le custodie sono fra gli accessori più acquistati dagli utenti mobili (ci sarebbero anche quelle gratuite, ma questa è un’altra storia).



Alternative? Finora ben poche, ma fra un anno o poco più il discorso potrebbe cambiare radicalmente. Samsung ha infatti rivelato di essere pronta a lanciare una variante di display Amoled (la tecnologia su cui si basano gli schermi “organici” a matrice attiva già oggi utilizzati su molti dispositivi mobili) capace di resistere a cadute e urti.

Uno schermo che da quello che si può vedere da questo video – degno del miglior Will it blend - è praticamente invincibile, essendo in grado di resistere a tutto, anche alle martellate.



Non è ancora chiaro se la tecnologia in questione possa prevenire la rottura del digitizer, il pannello situato davanti al display che funge da strato intermedio fra i polpastrelli dell’utente e l’intelligenza del telefono (solitamente il primo elemento a frantumarsi dopo una caduta). Quel che è certo è che sarà difficile vedere i primi schermi infrangibili prima del 2012, anche se la divisione Mobile Display della casa coreana spinge per arrivare sul mercato già entro la fine del prossimo anno.

La competizione intorno allo sviluppo degli schermi di nuova generazione è del resto piuttosto accesa, soprattutto da quando – lo scorso mese di giugno – Steve Jobs ha lanciato l’iPhone 4, definendolo come l’unico cellulare al mondo il cui livello di definizione supera persino la sensibilità dell’occhio umano. Un annuncio che ha scatenato l’immediata reazione della stessa Samsung che ha rivendicato le migliori performance dei display Amoled, sia in termini di contrasto, sia per ciò che riguarda resa dei colori e angolo di visuale.

Non ci sono comunque solo Samsung ed Apple a darsi battaglia su questo fronte. Fra le altre big del mercato vale la pena sottolineare l’impegno di Sony che proprio qualche settimana fa ha mostrato i progressi di un’interessante ricerca sui cosiddetti schermi arrotolabili.